martedì 30 dicembre 2008

IL GIARDINO INCANTATO




Entrando in questo unico e raro
giardino fiorito
ti ritrovi avvolto in una celestiale
essenza di rose e viole profumate .
Tutto intorno a te sembra
non aver più una realtà
non esiste un inizio
non esiste una fine
tutto avvolto nell'oblio
resta l'essere eterno e immutato.

domenica 28 dicembre 2008

FIORE DI CAMPO



Piccolo, giallo e delicato
come un raggio di sole
ti affacci sul verde prato
come un chicco di sale
ti svegli all'alba
con una goccia di rugiada
e mostri la tua bellezza
durante tutta la giornata.

sabato 27 dicembre 2008

Comincierò da me stesso

Ciao a tutti,
oggi vi volglio farvi leggere un piccolo anetodo che il vecchio folletto Briet
mi raccontò quando ero ancora molto piccola. Lo ritengo molto importante
e quindi ho deciso di condividerlo con voi.
buona lettura...

mercoledì 24 dicembre 2008

MOMENTO DI RIFLESSIONE

*Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
    Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.**
    Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli
    permise di guardare all'interno.
    Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda. Al
    centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente
    cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì e gli venne
    l'acquolina in bocca.
    Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido
    e malato. Avevano tutti l'aria affamata.
    Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro
    braccia.
    Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po',
    ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio,
    non potevano accostare il cibo alla bocca.
    Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro
    sofferenze.
    Dio disse: Hai appena visto l'Inferno.
    Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
    Dio l'aprì;.
    La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
    C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire
    l'acquolina.
    Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai
    lunghi manici.
    Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e
    conversavano tra di loro sorridendo. Il sant'uomo disse a Dio: Non
    capisco!
    E' semplice, rispose Dio, dipende solo da un'abilità. Essi hanno
    appreso a nutrirsi gli uni gli altri mentre gli altri non pensano
    che a loro stessi.
        ** *
 
*Inferno e Paradiso**
sono uguali nella struttura...
La differenza la fa ognuno di noi!*

sabato 20 dicembre 2008

" Piccoli pensieri "


"Una giornata nella vita dei popoli, è una battuta di polso in quella dehli individui".

" Solo i migliori fanno progressi, gli artisti fanno capolavori".

" Quanto più lo spirito si allarga, e tanto meno posto vi posssono trovare l'odio e l'invidia".

" Conviene amare più il donatore che il dono".

" Molto sa, chi non sa, se sa tacere"

" La calunnia sdegna i mediocri, si affera ai grandi".

" L'ingegno è fatto per un terzo d'istinto, un terzo di memoria, e un terzo di volontà".

" Il vantarsi di liberalità è un principio di avarizia".

" La popolarità è, di solito, una servitù illustre".

" Il troppo miele diventa fiele".

" Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una volglia grande d'imparare".

lunedì 15 dicembre 2008

Racconto della Colombia



Ciao a tutti,
Oggi volevo raccontarvi un bellissimo racconto Colombiano molto significativo per tutti noi.Il suo titolo è "Essere poveri", buona lettura....

Essere poveri !!!!

Un papà benestante volendo che suo figlio sperimentasse sulla propria pelle l’essere povero.Lo portò a vivere un paio di giorni in montagna con una famiglia di contadini.
Passò tre giorni e due notti nella loro casa di campagna.
Ritornando in città in auto, il papà chiese al figlio:
- Cosa ti è sembrata l’esperienza?
- Buona, rispose il figlio mentre guardava verso l’orizzonte.
- E …cosa hai imparato? Insistette il papà...Il figlio rispose:
 
1- Che noi abbiamo un cane e loro ne hanno quattro;
2- Che noi abbiamo una piscina con acqua stagnante che arriva a metà del giardino…E loro hanno un fiume immenso con acqua cristallina, dove vi sono pesciolini ed altre bellezze.
3- Che noi importiamo lanterne dall’Oriente per illuminare il nostro giardino... Mentre loro si fanno luce con le stelle e la luna.
4- Che il nostro cortile arriva fino allo steccato… E il loro arriva fino all’orizzonte.
5- Per mangiare noi compriamo il cibo;... loro seminano e raccolgono il loro.
6-Noi ascoltiamo CD’s...Loro ascoltano una perpetua sinfonia di uccelli, pappagalli, rane, rospi, scarafaggi ed altri animaletti...
7-Noi cuciniamo con la stufa elettrica...Loro tutto quello che mangiano sa di quel glorioso sapore di forno a legna.
8-Per proteggerci noi viviamo circondati da muri, con allarmi…
Essi vivono con le porte sempre aperte protetti unicamente dall’amicizia dei loro vicini.
9-Noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione...Loro,invece, sono "collegati" alla vita, al cielo, al sole, al verde della montagna, agli animali, alle loro semine, alla loro famiglia.
 
Il papà restò colpito dalla profondità riflessiva del figlio… e  infine il figlio concluse:
Grazie papà, per avermi insegnato quanto siamo poveri !
Giorno dopo giorno siamo più poveri spiritualmente e apprezziamo meno la Natura che è parte delle grandi opere del nostro Creatore.
Noi ci preoccupiamo di
AVERE, AVERE, AVERE E AVERE DI PIU’,
 invece di preoccuparci di ESSERE.

domenica 30 novembre 2008

Riti della Vigilia



Ci sono molte usanza e tradizioni che vengono fatte alla Vigilia di Natale guardiamone qualcuna insieme:
Negli Stati Uniti la sera della Vigilia si lascino un bicchiere di latte e dei biscotti per il caro Babbo Natale
In Inghilterra la sera della Vigilia si lasciano invece mince pie (tortina ripiena, di pasta frolla dolce o di pasta sfoglia) e sherry ( vino liquoroso).
Tradizione comune dei bambini inglesi e americani lasciar fuori casa una carota per le renne di Babbo Natale; e che se non fossero stati buoni tutto l'anno avrebbero trovato nella calza un pezzo di carbone al posto dei dolci

Secondo la tradizione olandese i bambini 'mettono fuori la scarpa', piena di fieno e una carota e prima di andare a dormire la lasciano fuori di casa La mattina del giorno successivo il fieno e la carota sono stati sostituiti da un regalo

La Renna Rudolph



Renna Rudolph insieme a Prancer, Vixen, Donner, Dixen, Dasher, Cupid, Dazzle, Cometa sono le renne che trainano la slitta di Babbo Natale, durante la Vigilia di Natale.
Infatti grazie a lei e alle sue compagne a Natale, i bambini buoni ricevono i doni che Babbo Natale e i suoi collaboratori hanno preparato dopo aver letto le tantissime letterine.
Ma la renna Rudolph è molto diversa dalle altre renne, infatti se la guardi bene da vicino,vedi che ha un bel nasone rosso e luminoso.
Se durante la Vigilia di Natale c'è nebbia , foschia Rudolph inizia a diventar triste ed il suo naso si accende ancor di più per fa più luce e per illuminala la strada a Babbo Natale
Anche quest'anno la piccola Renna Rudolph le sue amiche aiuteranno Babbo Natale a portare i regali a te e a tutti gli altri bambini.
Auguri..

Babbo Natale ( Santa Claus )


Babbo Natale ( Santa Claus )
Babbo Natale ( Santa Claus ) è un personaggio molto presente in molte culture, viene rappresentato come colui che distribuisce i doni ai bambini, di solito alla sera della Vigilia di Natale .
il Suo nome Santa Claus ha origine olandese (Sinterklaas,) è un personaggio fantastico derivato da San Nicola, esistono diverse varianti inglesi del nome (Saint Nicholas , St Nick).
Gli abiti di Babbo Natale sono simili a quelli di come un signore anziano, corpulento, gioviale e occhialuto, vestito di un costume rosso con inserti di pelliccia bianca, con una lunga barba anch'essa bianca, stivali di pelliccia La sera della vigilia di Natale, sale sulla sua slitta trainata dalle renne volanti che vivono al Polo Nord (Rudolph , Prancer, Vixen, Donner, Dixen, Dasher, Cupid, Dazzle, Comet) e va di casa in casa e scendendo nei comignoli lascia doni ai piccoli e ai grandi.
I regali vengono poi aperti al mattino seguente.

mercoledì 26 novembre 2008

Canzone di Natale



sabato 15 novembre 2008

Era la vigilia di Natale ........( seconda parte)




Nel piccolo villaggio tutti i folletti erano in fermento perchè fu riproposta di nuovo la gara dei mistici. In palio c'era il magnifico libro LA POTENZA DELLE FORMULE.

Nel piccolo villaggio tutti i folletti erano in fermento perchè fu riproposta di nuovo la gara dei mistici. In palio c'era il magnifico libro LA POTENZA DELLE FORMULE.

A partecipare alla gara molti giovani folletti ma nella mente di tutti nessuno riusciva a dimenticare quello che aveva fatto la giovane folletta l’anno precedente solo per presunzione ed egoismo.

Tutti i partecipanti si erano preparati per un intero anno alla gara.
Dopo molti rituali magici nel bel mezzo della gara videro arrivare dal bosco la giovane folletta che chiese di partecipare anch’essa alla gara di magia e che si era veramente pentita per quello che aveva causati l’anno prima.
Nessuno voleva farla partecipare, tutti si scagliarono verso di lei gridandole di andarsene, di ritornare tra i boschi..
Ma mentre tutti si comportavano in modo sgarbato , il capo folletto si alzò dalla sedia e disse:” miei cari folletti , noi tutti ci siamo impegnati a partecipare a questa gara per dimostrare oltre che l’impegno dell'uso della magia è anche importante l’amore e il rispetto che ci lega tra noi".
Poi poseguì dicendo: "Visto tutto quello che è accaduto, nessuno di voi ha avuto pietà e rispetto della giovane folletta , che ha meditato un intero anno, stando in solitudine e nonostante lei si sia scusata per quello commesso l’anno precedente nessuno di voi le ha mostrato pietà.
Non è un bel comportamento da tenere" .
Tutti iniziarono a guardarsi in faccia e alla fine iniziarono a chiedere scusa alla giovane folletta.
Cosi anche la giovane pote partecipare alla gara ,
Finito di sfidarsi tutti i giovani maghi folletti , spettava al grande capo il compito di nominare il miglior folletto che aveva dimostrato di saper usare le arti magiche ma anche molto generosità d’animo.
Passarono molte ore prima di sapere il nome del vincitore.
Alla fine il vecchio saggio disse: "piccola Sirin nonostante i tuoi difetti, sei l’unica che dimostra bontà d’animo , per quest’anno nomino te vincitrice del torneo fino all’anno prossimo".
Questo fu una grande gioia per la piccola folletta Sirin perché oltre che vincere il premio era riuscita a farsi perdonare dal capo folletto , personaggio che lei tanto amava e rispettava , promise che mai più si sarebbe fatto trascinare dalle ali della violenza e della prepotenza ma che si sarebbe sempre dedicata al vero amore e rispetto delle persone.
Questo era stato un grande insegnamento per la giovane folletta che non avrebbe dimenticato per tutta la vita”!

fine...

venerdì 14 novembre 2008

Era la vigilia di Natale ........( prima parte)




Nel piccolo villaggio tutti i folletti erano in fermento per la gara dei mistici.
Con il più bel rituale di magia al vincitore veniva dato in premio il magnifico libro "LA POTENZA DELLE FORMULE".

Chiunque avesse vinto il libro magico sarebbe diventato il folletto più potente del villaggio per un intero anno.
La gara era stata indetta dal capo folletto del villaggio Mr. Igor per premiare i giovani folletti aditi alle arti magiche, la cosa importante era partecipare alla gara con un nuovo sortilegio e dimostrare abilità e onestà nell’uso delle arti magiche.
Non sarebbe stata tollerata alcuna scorrettezza e alcuna atto di malignità.

Il primo a farsi avanti fu il folletto Bibù di soli 102 anni, che iniziò il suo rituale di magia per far lievitare un sacco pieno di grano.
Inizio con l'accendere una candela e dell'incenso profumato al mughetto, poi iniziò a recitare:
"animel sifutu non sa di salir senza gravità! animel sifutu non sa di salir senza gravità!
animel sifutu non sa di salir senza gravità!animel sifutu non sa di salir senza gravità!animel sifutu non sa di salir senza gravità!animel sifutu non sa di salir senza gravità!animel sifutu non sa di salir senza gravità!"

Per riuscire nell'impresa doveva recitare la formula un centinaio di volte e così avvenne:
Dopo più di 3 ore stanco e senza voce il poverò Bibù riuscì finalmente a far lievitare il sacco di circa un metro.

Ci provò nell'impresa il secondo concorrente la piccola Sirin, giovane folletta di soli 90 anni dal carattere molto irrascibile,
io riuscirò a far cadere delle mele dall'albero con il mio incatesimo.
Inizio con l'accendre una candela e dell'incenso profumato al sughero poi iniziò a recitare:
"pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!
pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!"
L'impresa sembrava arduata ma la piccola Sirin non si perse d'animo e ricomincio :
"pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!
pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!pomo di mela scendi sul prato!"

Finalmente le mele iniziarono a cadere dall'albero e furono così tante che colpirono sulla testa tutti i partecipanti alla gara dei mistici.
Niente applausi per la piccola Sirin che fu scartata dalla gara.
La givane e impulsiva Sirin si infurio' così tanto dal malo modo di come era stata trattata che usò una formula terribile per scatenare un uragano in modo da poter far terminare la gara
iniziò a recitare:" saette e fulmini scagliatevi sul villaggio ora e in modo violento al mio volere!
saette e fulmini scagliatevi sul villaggio ora e in modo violento al mio volere!
saette e fulmini scagliatevi sul villaggio ora e in modo violento al mio volere!"

Dopo pochi minuti il tempo cambiò, tutto iniziò a volare in aria, trombe d'aria iniziarono ad abbattersi sulle abitazioni , colpirono anche la quercia proibita, tutti i folletti a questo punto scapparono. Adirato il grande capo folletto si arrabiò moltissimo con la presuntuosa folletta, che solo per rabbia aveva scatenato un uragano sul villaggio senza tenere conto dell'immenso danno che avrebbe arrecato alla popolazione che stava assistendo al grande eventi.



Infuriato prese delle bacche argentate e inizio a recitare :
"calma la furia e torna il sereno, tutto sereno ora deve tornare!"
Finalmente la magia del capo folletto iniziò a calmare il tornado e ben presto la situazione iniziò a tornare alla normalià.
Tutti i folletti videro sgomenti l’enorme disastro causato dalla giovane folletta.
Tutto intorno era stato distrutto, alberi sradicati , case scoperchiate, negozi distrutti, animali scappati nella foresta per lo spavento.

Tutto intorno sembrava uno spettacolo tragico e desolante .

Tutti si voltarono verso la folletta che solo all’improvviso capì a che cosa la aveva portato la rabbia e l’egoismo.
In un solo gesto aveva distrutto un intero villaggio.
Mortificata scappò nei boschi secolari con la promessa di non farsi più vedere e di non praticare più le arti magiche.
Ci vollero molti mesi prima di risistemare tutto il villaggio, tutti lavoravano dal giovane all’anziano e con tanta fatica il villaggio fu rimesso in sesto come prima della gara alla vigilia del Natale dell’anno dopo .

venerdì 31 ottobre 2008

Notte di Halloween



Scocca la mezzanotte,

il bosco inizia ad affollarsi di morte,
anime vaganti e folli corrotti iniziano il loro vagare,
povere anime, si agitano e ululano nel buio della notte.
Uniti insieme, fantasmi, streghe, maghi e regnanti,
sono tutti legati tra loro da un filo sottile e invisibile.
Nessuno sa cosa può accadere al povero passante,
che ignaro attraversa la foresta in questa notte da vivente
e all'alba si risveglia morente.


domenica 19 ottobre 2008

“ Valentina piccola ninfa del torrente“

fiabe e leggende

“ Valentina “ piccola ninfa del torrente, continuava a fare i dispetti a tutte le creature del bosco e sopratutto si accaniva verso i pescatori del villaggio di Lagos.
Nonostante i rimproveri della vecchia regina madre, la giovane ninfa non riusciva in nessun modo a non far dispetti ad ogni creatura del bosco ma sopratutto si accaniva sul villaggio dei pescatori.
La principessa Valentina infatti amava spaventare i pescatori bussandole di notte alla porta, le bucava le reti quando erano pieni di pesce, rubava spesso i dolci appena sfornati e messi sul davanzale a raffreddare.



Erano ormai anni che creava problemi seri ai pescatori.

Ormai disperati l'intero villaggio dei pescatori decise di andare a parlare con la madre della giovane ninfa , la vecchia regina del villaggio per cercare finalmente una soluzione al problema creato da molti anni dalla giovane ninfa .

Il capo del villaggio si presentò dalla vecchia regina dicendole che ormai erano stanchi dei dispetti della giovane Ninfa, e ora Lei come regnate del villaggio doveva fare qualcosa per i pescatori.

Con molto dispiacere, la vecchia regina madre, decise che nonostante tutta doveva trovare una punizione che servisse anche da insegnamento alla giovane ninfa e decise di trasformarla in una stella rossa molto luminosa sempre fissa nel cielo sopra il villaggio dei pescatori per almeno 100 anni, così alzando gli occhi al cielo, poteva vedere sua giovane figlia sia di giorno che di notte e sperava che tutto quel tempo sarebbe servito alla giovane Ninfa per maturare in saggezza.

Molinet e Nuvola Bianca




Molinet era un vecchio folletto, che abitava oramai da anni solo sopra la vetta del monte nella pace più assoluta.
Amava la solitudine, gli ampi spazi verdi della foresta che circondava la sua abitazione fatta di legno da lui stesso costruita .
L'unica compagna fedele da molti anni era la sua cagnetta Biol.

Biol, aveva un manto nero e lucido ed era una guidata fidata per Molinet, lo accompagnava ovunque da più di 20 anni ed era estremamente utile soprattutto con l'avanzare del tempo poiché oramai il vecchio folletto non ci vedeva più molto bene.

La sua abitazione era molto modesta, c'era un piccolo tavolo, 2 sedie una credenza, e soprattutto un meraviglioso camino a legna.
Dietro l'abitazione Molinet si era costruito un piccolo recinto dove teneva una capretta che mungeva tutti i giorni, dandogli la possibilità di avere latte fresco tutti i giorni.



Molinet e Biol passavano le lunghe giornate passeggiando tra i boschi verdi e silenziosi mente la sera si sedevano davanti al caldo del camino e sorseggiavano una bollente tazza di latte.
Una mattina di settembre pero la cagnolina Biol mentre camminava per il sentiero che lo portava dalla sua abitazione a si sentì male , allora Molinet non riuscendo a vedere nulla iniziò ad urlare sperando di attirare l'attenzione di qualcuno.

Urlò per un ora quando finalmente uno gnomo che stava raccogliendo dei funghi lo sentì e avendolo riconosciuto riaccompagno' il vecchio folletto e alla sua la cagnolina a casa . “Molinet”- disse il Mr Pim -”non vedi che la tua cagnolina non sta bene , sta invecchiando , e anche tu ormai non ci vedi più molto bene dovreste venire tutti e due a vivere in paese, i boschi sono troppo pericolosi per voi due”

Moline sorrise e disse “ hai ragione Mr Pim – ma ormai questa è la mia casa, questa è la mia vita, mi basta venire in paese una volta l'anno per le provviste, qui non mi manca nulla”

Mr Pim non insistette e dopo aver bevuto una tisana insieme salutò il vecchio folletto e tornò a casa dicendogli :” Molinet verrò ogni tanto a farti una visita “.

Ormai era sera e Molinet aveva preparato la brandina a Biol e stava per andare a dormire quando sentì un rumore fuori in giardino.
Aprì la porta e iniziò a gridare : “Chi c'è? - sono solo un povero vecchio , Chi c'è in giardino?”
Ma non si udì risposta ma solo un leggero lamento.

Allora Molinet uscì dalla porta e si diresse vero il lamento pian pian urlando:”Chi c'è?”
Mentre camminava qualcosa gli si avvicino alla gamba. Dopo lo spavento iniziale Molinet si abbasso e tocco una pelliccia morbida.
Chi sei piccolino disse Molinet non riuscendo a vedere bene ma preso dalla curiosità inizio a toccare il cucciolo, aveva il pelo tutto infreddolito e così decise di portarlo dentro casa.
Lo mise vicino al camino e gli scaldò del latte.
Riposa piccolo ci rivediamo domani.

Passarono alcuni giorni la cagnolina Biol aveva iniziato a stare un po meglio cosi Molinet aveva ricominciato a fare le sue passeggiate tra i boschi lui , Biol e ora anche il cucciolo che aveva chiamato Nuvola Bianca.


Passò l'autunno, l'inverno e il cucciolo cresceva sempre più forte e docile, cosi cresceva anche l'affetto tra Molinet, la cagnetta Biol e Nuvola Bianca.
Giunse l'estate, era tempo di andare in paese per fare la scorta del cibo per tutto l'anno anzi quest'anno rispetto agli anni passati sarebbe sceso con la fedele Biol e il nuovo cucciolo Nuvola Bianca.
Nel momento stesso che Molinet mise piede nel pese tutti la gente inizio ad urlare “Attenti” gridarono -” c'è una tigre! Attenti c'è un animale pericoloso che sta entrando in paese”.
Molinet non riusciva a capire che cosa stava accadendo poteva ben sentire le urla ma non ci vedeva.
Poi senti una voce dietro lui “Molinet attenzione, hai una tigre feroce dietro di te e di Biol”.
Molinet si volto e disse “Quale tigre?”
“Quella che è vicino a te te e Biol? Non hai paura?”
“Una tigre”- disse Biol , ecco cosa sei Nuvola Bianca, sei una tigre mi sembravi troppo grande per essere un cane”.

Non preoccupatevi disse Molinet non è un animale pericoloso Nuvola Bianca è mio amico e di Biol.
Fidatevi non scappate da lui è un buon compagno.
Fu così che la gente del paese iniziò ad avvicinarsi a Nuvola Bianca prima con timore ma poi pian piano iniziarono ad accarezzarlo tutti.
Dai bambini agli adulti e la stessa Nuvola Bianca ad ogni carezza rispondeva con un sorriso.
Finito di acquistare tutto ciò che gli necessitava, Molinet salutò gli amici del paese con la promessa che sarebbe ritornato in paese l'anno prossimo .




Molinet, Biol e Nuvola Bianca ritornarono al rifugio a tarda notte ebbero il tempo di bere un bicchiere di latte caldo e poi subito a nanna

L'indomani Molinet stava tranquillamente preparando la colazione per lui e per i suoi cuccioli quando suonò il campanello.
Strano non veniva mai nessuno a fargli visita chi era alla porta.
Apri e senti la voce di un bambino che diceva “Buon giorno vecchio Molinet io e i mie amici volevamo fare un saluto a Nuvola Bianca prima di andare a scuola , possiamo farlo?”.
Molinet chiamo Nuvola Bianca, che quando vide i bambini inizio a fare le fusa e a farsi fare le coccole.
I piccoli ringraziarono Molinet per avergli fatto coccolare la tigrotta e gli chiesero se potevano venirlo a fare qualche altra volta
Certo ragazzi quando volete

E cosi fu, i ragazzi tutti i giorni si presentavano a casa del vecchio folletto per salutare Nuvola Bianca ,così che solitarie giornate del vecchio folletto col passare del tempo diventarono solo un ricordo.

domenica 12 ottobre 2008

Galleria d'arte di Lady Carlotta

La mia cara amica "Lady Carlotta", una famosissima artista, ha
deciso di farci ammirare alcune sue opere che ha esposto con grandissimo successo
nelle più importanti Gallerie di arte moderna del mondo fatato .

buona visione :-)




autoritratto dell'artista "Lady Carlotta"





Titolo : " Notti serene"




Titolo: "Castagne in fuga"



"Fiore d'autunno"



"fantasia stellare"

sabato 11 ottobre 2008

Mr Pim va a pesca



Mr Pim aveva deciso anche questa domenica mattina di andare a pesca, e come ogni domenica, aveva promesso alla moglie che in serata sarebbe tornato con un cesto pieno di pesci.

Ma ciò non era mai accaduto poiché era un pessimo pescatore e questo la moglie lo sapeva molto bene, ma ne ammirava la costanza. Come ogni domenica gli aveva preparato la colazione e lo aveva salutato dicendogli :” a questa sera dunque e non stancarti troppo Pim”.

Erano anni che Mr Pim provava ad andare a pesca sul lago dorato vicino alla foresta incantata ma non era mai riuscito a pescare nulla, nonostante tutta la sua buona volontà. Oggi poi aveva indossato anche degli immensi stivaloni da pesca prestati dal suo amico poiché i suoi li aveva persi la settimana prima mentre stava pescando e la corrente li aveva trascinati fino giù alla cascata.

Mentre attraversava il bosco ne ammirava la bellezza tutto intorno, c'erano tante piante secolari, tanto verde, funghetti, felci, scoiattoli, farfalle, gufi, e finalmente, attraversando il piccolo sentiero, aveva raggiunto il lago d' orato.

Si preparò la canna, l'esca e si mise seduto su uno scoglio, la giornata era serena, soleggiata , un profumo di fiori riempiva l'aria tutto intorno.
Dopo alcune ore seduto sullo scoglio Mr Pim si addormentò.
Dormì praticamente tutto il giorno e si risvegliò ormai che il sole stava tramontando.

Appena sveglio, capì che ormai la domenica era passata e, come al solito, non aveva pescato nulla, riavvolse la canna da pesca e decise di ritornare a casa.

Ma, proprio mentre riavvolgeva la canna all'improvviso scivolò dallo scoglio e finì nel lago . L'acqua era gelida e molto agitata e Mr Pim fece molta fatica a ritornare a riva.
Appena riuscito a salire sullo scoglio pensò tra se: - “ anche questa domenica non ho pescato nulla come al solito, sarà meglio che torni a casa”.
Con molta fatica giunse a casa, era completamente bagnato e aveva ancora tanta acqua negli stivali.
La moglie appena aprì la porta e lo vide in quello stato disse: “Cosa ti è successo, perché sei tutto bagnato, entra in casa e vai vicino al camino. Togliti quegli abiti bagnati altrimenti rischi di ammalarti”.
Il povero Mr Pim, tutto infreddolito, le raccontò che non sapeva come era successo mentre stava ritirando la canna da pesca aveva perso l'equilibrio ed era finito nel Lago.
Si stava togliendo quell'enorme stivale quando all'improvviso saltò fuori un enorme trota, incredibile pensò Mr Pim, ma ripresosi subito dallo stupore si voltò verso la moglie e sorridendo Le disse:”Vedi cara moglie, come ti avevo promesso questa mattina, sono riuscito a pescare una magnifica trota”.

martedì 7 ottobre 2008

Mr Pim e le fragoline di bosco




Mr Pim aveva deciso di andare a trovare il suo vecchio amico Ampollon.
Ampollon è un vecchio gnomo, paffuto e colorito con enormi occhiaie, capelli bianchi e occhi verdi con una pipa tra le labbra sempre spenta.
Vestiva spesso con un camicione bianco. Lavorava come insegnante di chimica presso la scuola dei piccoli folletti . Amava passare le sue giornate ad insegnare ai giovani delle nuove formule e a fare esperimenti con risultati per lo più disastrosi.
Ormai vista l'età avanzata si dimenticava spesso le formule e il più delle volte i suoi esperimenti fallivano ma tutti gli volevano un gran bene e quindi continuavano farlo insegnare alla scuola dei piccoli folletti.
Mr Pim attraversando il grande salice e camminando sul ponticello sopra il turbolento ruscello si trovò presto davanti alla scuola di magia.
Entrò e si diresse direttamente nel laboratorio dove sicuramente Ampollon era già al lavoro.
"Ciao Ampollon "- disse “Mr Pim – Come stai”???
“Oh, ciao mio caro amico “-rispose Ampollon-” mi fa piacere vederti, sto bene grazie. Vieni vicino a me sto provando una nuova formula che se funziona farà lievitare questa piccola mela di pochi metri”.
Mentre Mr Pim si stava avvicinando all'amico , lo sentì mescolare alcuni ingredienti dentro delle ampolle e all'improvviso tutto iniziò a muoversi, si udì un forte boato e tutto intorno a loro aveva iniziato a vibrare vorticosamente.
Il tutto durò pochi istanti poi la situazione ritornò alla normalità.
“Cosa è successo ??? “chiese Mr Pim all'amico.
“Non ne ho la minima idea” rispose Ampollon.
Poco dopo i due amici guardano fuori dalla finestra è capirono che cosa era accaduto.
Grazie alla formula di Ampollon la scuola si era spostata dalla terra e si trovava al centro della Luna.
“Credo che in parte la tua formula è stata efficace”, disse Mr Pim all'amico “forse adesso sarebbe meglio ritornare sulla Terra , non credi????”
“Hai ragione mi metto subito al lavoro “,rispose Ampollon.
Mentre il suo amico lavorava, Mr Pim vide sul tavolino dei semi di fragoline di bosco e decise di andarli a piantarli sul terreno circostante.
Passarono alcune ore e finalmente Ampollon riuscì a trovare la formula per poter ritornare sulla terra.
Tornarono che ormai era già il tramonto , Mr Pim salutò il caro amico ringraziandolo per la meravigliosa esperienza vissuta e corse subito a casa per racconrate il tutto alla moglie.
La moglie restò sbalordita dal racconto del marito, ma l'importante era che tutto si risolse per il meglio.
All'improvviso però Mr Pim disse alla moglie:” Cara come farò a sapere quando saranno pronte le fragoline per essere raccolte?”.
“Lo capirai quando sulla luna appariranno tante piccole macchioline rosse” rispose candidamente la moglie.

lunedì 6 ottobre 2008

Il Sassolino depresso

Chiese la Fata dei boschi al sassolino abbattuto , “ come stai oggi? Ti vedo molto triste “.
Sai, rispose il sassolino alla Fata dei boschi :”sono grigio e gelido con un anima di pietra, ho un aspetto freddo e scostante e non profumo di nessuna essenza.
Molti di noi sono piccoli come granelli di sabbia e altri con una mole immensa.
“E dov'è il problema?”, gli chiese la Fata dei boschi, ” sei una delle poche cose del bosco che puoi fornire una dimora sicura a moltissimi animali del bosco e di questo ne puoi essere orgoglioso ”.
Questo rallegrò molto il sassolino e da quel giorno fu felice.

sabato 4 ottobre 2008

ABELINA la tigre albina

fiabe e leggende



Nel, nel piccolo villaggio di pescatori dell'Isola di BRING, alle pendici del Monte Sonin, nacque una bellissima bimba albina con un piccolo tatuaggio sul braccio destro.

Vedendo lo strano tatuaggio, Elisabet la mamma della piccola decise di coprirlo con una benda e di non farne parola con nessuna.
I genitori della piccola decisero di chiamarla ABELINA.

ABELINA aveva dei morbidi capelli biondo oro, occhi azzurri come l'oceano, guance rosee e un bellissimo sorriso.
Erano anni che i genitori di ABELINA attendevano l'arrivo di un figlia, ed ora era arrivata, finalmente il loro desiderio era stato esaudito.

Il padre di ABELINA, Robert, era un uomo molto mite, con occhi e capelli scuri, carnagione olivastro, lavorava molte ore al giorno e conduceva una vita dignitosa.
Elisabet , invece, era una donna molto pia, con occhi verdi e un colorito olivastro, aveva una foltissima chioma nero corvino, amava vestire sempre con colori scuri .

Elisabet, era una donna che aveva lavorato molto nella vita, aveva affrontato molte difficoltà insieme al marito, ma era rimasta molto scossa da un incontro fatto l'inverno precedente in una fredda giornata con una Nobil Donna che le aveva predetto che presto sarebbe diventata mamma .

Infatti, subito dopo alcuni giorni dalla nascita della piccola decise di raccontare tutto di quell'incontro al marito.
Una sera davanti al camino Elisabet disse a Robert che aveva la bimba in braccio davanti al camino che aveva bisogno di parlargli di una cosa che per lei era molto importante.
Così Robert prese la piccola e la portò nella sua culla e si sedette vicino alla moglie .
-Dimmi ,Elisabet- disse Robert- di cosa devi parlarmi???

Vedi Robert -rispose la moglie -l'anno scorso -in una fredda giornata invernale dopo aver lavorato tutto il giorno e poiché era quasi giunto il tramonto , aveva pensato di farti una sorpresa, e di portarti qualcosa da mangiare , in fondo per raggiungere il nostro orto c'è solo da attraversare il torrente che non è molto distante dalla nostra capanna, per fare la strada più breve avevo deciso di attraversare la piccola zona disabitata da anni quella che ormai è ricoperta solo da vecchi ruderi .

Erano quasi le 17,00 e dopo aver chiuso la porta della capanna, mi ero ben coperta con una mantella, stavo attraversando la stradina che lascia il villaggio per inoltrarmi nella zona disabitata, all'improvviso aveva iniziato a piovere a dirotto, lampi e tuoni all'improvviso tutto era diventato nero come la pece, un vento fortissimo sibilava tutto intorno a me,e la povere si alzava tutto intorno .

Sono stata presa dal panico non riusciva più ad avanzare di un solo passo. Ma a pochi metri ho visto un vecchio e malandato casolare sicuramente abbandonato.
Ho deciso di entrarci per qualche minuto, il tempo giusto che la tempesta si calmasse , poi avrei ripreso la strada principale per arrivare da te.

Mi sono seduta su una masso dietro ciò che sembrava una finestra e ho iniziato a guardare fuori.
Pochi minuti dopo ho iniziato a sentire un fruscio alle mie spalle
-: Saranno sicuramente dei topi- ho pensato -povere bestie anche loro hanno cercato un riparo dal temporale e ho ripreso a guardare fuori dalla finestra.
Ma poco dopo iniziò ho iniziato ha sentire un rumore di passi che stavano arrivando dietro le mie spalle
"CHI c'è ho gridato" - c'è qualcuno?" .
Non ho udito alcuna risposta.
Ho cominciò a sentire la presenza di qualcuno, e ho ripetuto -:c'è qualcuno?????

Ma nessuno mi ha risposto, presa dal panico ho deciso di uscire da quella stanza, meglio andare sotto la pioggia che restare in questo luogo tetro.
Ma stavo per mettere il piede fuori dall'uscio ho udita una voce alle mie spalle che mi ha detto:- Elisabet fermati, perchè vuoi uscire, fuori piove, aspetta ancora qualche minuto.
Io mi si sono voltata spaventata, chi ha parlato???Chi c'è???Chi conosce il mio nome???
Scusa se ti ho spaventata Elisabet, sono la Contessa di Bolton, Lady Cantal non hai mai sentito parlare di me???
Appena mi sono ripresa dallo spavento ho visto avvicinarsi a me una donna molto anziana ma ben vestita con una veletta nera sul viso
Mi spiace Lady Cantal ma non ho mai sentito parlare di Lei! Le ho risposto con timore.
Cara - . disse la Contessa : “io solo la padrona di questo maniero, o di quello che ne resta ormai, vivo qui isolata da tanti anni che ormai non ricordo più da quanto tempo non vado al villaggio”.

Io mi sono sentita molto a disagio da quella strana situazione, come poteva vivere una donna anziana in quel rudere, non c’era luce , non c’erano mobili era solo un ambiente freddo e pieno di ragnatele.
Presa dal panico, ho decise di salutare la signora e di correre subito da te.
Stavo uscendo però la nobildonna mi ha detto:” Elisabet tu avrai una bimba che sarà una persona molto speciale, porterà la sua grandezza scritta su un braccio”.
Dopo aver udito quelle parole, Robert io sono sbiancata in viso e sono scappata sotto la pioggia battente, senza voltarmi in dietro, voleva solo correre da te.
Sentivo il mio cuore esplodere per la paura delle parole dette da quella donna.
Finalmente ti ho raggiunto.





Ti ricordi di quella giornata appena mi hai vista arrivare tu stesso mi hai chiesto che cosa era accaduto e che avevo l'aspetto di una persona che aveva appena visto uno spettro.
Ma. io ti ho detto che non era successo nulla perchè ormai ero felice di essere da te” .
“Avevo deciso che non era il caso di raccontarti l’accaduto
Abbiamo mangiato insieme e a notte fonda siamo ritornati alla capanna
Con il passare del tempo, ormai Elisabet avevo rimosso l’incontro con Lady Cantal ma tutto mi è ritornata alla mente alla nascita di Abelina con il tatuaggio sul braccio”
“Elisabet” rispose Robert:” non devi pensare più a questa storia, il vecchio maniero è disabitato da anni, si sarà trattato solo di uno scherzo fatto da una vecchia pazza e il tatuaggio è semplicemente una piccola voglia nulla di più.
Sai anche tu che non si è mai visto nessuno in quella zona, non pensarci più e godiamoci la felicità della nascita della nostra piccola”.
Pian piano, Elisabet dopo quelle parole iniziò a rasserenarsi : “forse hai ragione Robert , si è trattato solo di un brutto scherzo non pensiamoci più”.



Più passavano i giorni e più la bimba cresceva ma il piccolo tatuaggio non era cresciuto sembrava solo una piccola macchiolina bianca.
Al compimento del primo anno decisero di portare Abelina al di là della montagna dove viveva la nonna Lila .
Ormai nonna Lila si muoveva assai di rado visto l’età avanzata ma ci teneva a conoscere la piccola nipotina, e fu immensamente felice quando seppe che Elisabet e Robert avevano deciso di festeggiare il compleanno di Abelina da Lei.

Era la vigilia di Natale e non sapendo cosa regalare alla nipotina, era andata in soffitta alla ricerca di un suo vecchio libro di fiabe, sarebbe stato un bel regalo per la piccola, che così avrebbe potuto ascoltare le fiabe prima di addormentasi.

Scavo’ per ore ma finalmente in un vecchio baule trovò il suo vecchio libro “Favole e racconti di altre epoche”
Nonna Lili adorava quel libro, si ricordava di sua madre che tutte le sere gli raccontava una favola nuova e lei stessa tutte le sere le raccontava al piccolo Robert.
Furono giorni bellissimi quelli trascorsi da nonna Lili e la sua nipotina Abelina, anche se la piccola era molto diversa dai genitori , mai visto nella nostra famiglia una bimba bionda, ma ne era stato rapito dalla bellezza e scaccio ogni perplessità sulla nipote
Prima di partire per tornare al villaggio Robert ed Elisabet ringraziarono nonna Lina per i meravigliosi giorni trascorsi insieme a Lei e per il regalo del suo libro di favole preferito alla piccola Abelina.
Passarono alcuni anni e come ogni buona abitudine tutte le sere Robert raccontava una favola alla Piccola Abelina per farla addormentare.
Abelina cresceva molto in fredda era una bambina molto intelligente.
Al compimento del suo 15 anno lo strano tatuaggio si allargo' prendendo l a forma di una testa di tigre.
Nel piccolo villaggio un giorno si presentarono delle guardie reali che affissero sopra la porta del municipio una pergamena.

C'era una ricompensa in monete d'oro a colui che avesse portato al re la tigre , che da alcuni anni durante le notti di luna piena faceva strage di esseri umani all'interno della foresta secolare.
I pescatori si meravigliarono di questa notizia, anche se vivevano vicino alla foresta mai una volta si era sentito parlare di una tigre assassina.

Era una note di luna piena e Robert che era un abile arciere con tutti i pescatori si armarono per fare una battuta di caccia alla tigre, insieme sicuramente sarebbero riusciti abbattere la tigre, e guadagnare la ricompensa in monete d'oro, dissero alle donne di chiudersi bene in casa e di aspettare il loro rientro.

Ma mentre tutti gli uomini erano a caccia del felino, l'enorme tigre si era diretta al villaggio dei pescatori.

Appena giunta nel villaggio inizio' a ruggire così forte che tutte le donne del villaggio si spaventarono e iniziarono ad urlare e chiudersi nelle case .
Elisabet sperava che tale ruggito fosse stato sentito anche dal marito nella foresta così da indurlo a tornare al villaggio per salvarla dal felino assassino.
Ma Abelina non si perse d'animo e inizio' a rassicurare la mamma, dicendo : “non preoccuparti mamma, penso io a te e al villaggio”.

Prese l'arco e le frecce del padre ed uscì dalla capanna per affrontare l'enorme tigre da sola.
Appena fuori dalla capanna si trovo' davanti il felino che la fissava con uno sguardo terrificante e minaccioso.
La grande tigre vedendola disse: ”piccola umana, non sai chi sono io. Sei stanca di vivere???Mi faro' un antipasto mangiandoti!”
Ma Abelina non si smosse di un millimetro tirò l'arco, mise una freccia e inizio' a fissare la tigre. Fu solo un attimo che l'arco scoccò la freccia che trafisse direttamente il cuore della tigre facendola cadere morta all'istante.
Nel momento stesso che però la tigre morì la giovane Abelina si trasformo anch'essa in una bellissima tigre bianca sotto gli occhi della madre.

All'improvviso erano tornati gli uomini al villaggio e si trovarono difronte oltre una tigre morta anche una bellissima tigre albina.
I pescatori iniziarono a scagliare frecce sulla tigre albina ma le urla di Elisabet riuscì a farli smettere.
“Fermi che cosa state facendo ?” disse Elisabet:” è Abelina questa tigre Albina”!!

Le armi furono abbassate e l'enorme tigre bianca si avvicinò amorevolmente a Robert .
I pescatori decisero allora di portare la tigre morta al re per incassare la ricompensa mentre Abelina la tigre albina restò accanto ai suoi genitori Elisabet e Robert diventando la protettrice del villaggio per moltissimi anni.

La ricompensa di Mr. Pim



Solo e pensieroso stava scendendo le scale il piccolo Pim, per raggiungere il suo ufficio al piano di sotto dentro un enorme quercia secolare nell'immensa terra della Maggiosole.
Maggiosole è un piccolissimo villaggio ai confini della Lapponia, dove nei mesi freddi dell'invero le maestose e valli erano coperte da un soffice manto di neve .
Nelle lunghe giornate invernali , Mr Pin trascorreva le serate accanto al camino acceso con la sua famiglia, deliziandosi con enormi boccali di cioccolata calda.


Entrando dentro la quercia ,nel piano terra c'era piccolo atrio con una stufetta, un attaccapanni in legno, una piccola lanterna attaccata all’ alto soffitto da cui traspare una debole luce,di fronte alla porta sale una scala appoggiata alla parete dell’ albero sotto la scala c’era L'ufficio di Pim , arredato con una scrivania con portacandela, una candela smozzicata, una penna d’ oca lunga un po’ spennata, calamaio e pergamene da utilizzare per sedersi c’è uno sgabello in legno storto.


Erano ormai anni che aveva accettato di lavorare come scrivano di pergamene per una importante fabbrica del vecchio gnomo mastro chiamato da tutti Mr Fores ma più passavano gli anni è più iniziava a sentirsi abbandonato a se stesso.
Non era facile lavorare in un ufficio senza finestra e dove soltanto un barlume di luce proveniva dal piano superiore.
Il piccolo Pim era un piccolo gnomo,magro,pallido con un po' di occhiaie,capelli neri,occhi verdi,un bel sorriso,denti bianchi.
Vestiva spesso con una camicia bianca con colletto rialzato,papillon rossa,gilet e giacca azzurra ,pantaloni alla zuava fucsia ,calzettoni a righe fucsia e grigi,manicotti neri sulle braccia per proteggersi dall'inchiostro. Voce calma timido ed educato.


Piu' volte aveva chiesto a Mr Fores di cambiare ufficio , ma Lui rispondeva sempre “non preoccuparti Pim appena possibile ti troveremo un ufficio accogliente, è ormai questione di giorno, ora siamo troppo presi col lavoro lasciaci ancora qualche giorno”

Mr Fores era uno gnomo molto Magro, pallido, con i baffi all’ insù, occhi verdi di gatto, aria sorniona,voce suadente. Povero Pim ormai si sentiva come una goccia nell'Oceano.

Ma preso da una forte curiosità, Pim un pomeriggio decise anche lui di salire al piano superiore per vedere che tipo di lavoro stessero svolgendo gli altri gnomi da essere così impegnati da non aver tempo di trovargli un nuovo ufficio

Salì pian piano la scaletta ,con il suo cuore che batteva sempre più forte dalla tensione e paura di essere scoperto da Mr Fores, ancora qualche scalino e finalmente si trovo' davanti alla porta del piano superiore.
Spalancò con molta delicatezza la porta, erano 25 anni che desiderava farlo ma finalmente era lì ancora pochi secondi e finalmente avrebbe visto per la prima volta glia altri gnomi che lavorano in quella fabbrica.



Non poteva credere ai suoi occhi inizio' ad entrare in quella stanza con passo lento un passetto dietro l'altro,
Al piano superiore:
l'ambiente era caldo e accogliente, la stanza era
ampia illuminata da una luce che proviene dalle finestre rotonde e dai candelabri che illuminano la stanza appoggiati sulle scrivanie,
scrivanie in legno massiccio,
poltrone imbottite rivestite di stoffa damascata
penne nuove e calamai puliti, pergamene arrotolate con filo rosso.
Attaccapanni in ottone e alle parete degli enormi arazzi e in angolo un bellissimo camino con pomelli d'oro e scoppiettanti legnetti che ardevano piacevolmente.


Nell'aria un meraviglioso e intenso aroma di incenso “al Fiore di pesco”.
I suoi pensieri iniziarono a vagare, immaginava di essere in tante piante secolari, tanto verde, funghetti, felci, scoiattoli, farfalle, gufi,petali di fiori che lo circondavano.

Ma poi inizio' a guardarsi intorno e con suo stupore e rammarico non vide nessuno che stava lavorando in quell'ufficio.

All'improvviso senti una voce dietro le sue spalle urlare Pim, che cosa sta facendo in quest'ufficio???? Ritorni subito al piano di sotto,non disturbi la gente che sta lavorando sodo, e che non perdono tempo a gironzolare per la fabbrica.
“Scusi Mr Fores” -rispose Pim -ma dove vede tutta la gente che sta lavorando sodo in questo momento in questa stanza??????

Mr Pim, Le ho detto di ritornare nel suo ufficio e lascerò cadere la cosa , non aggiunga altro.!!!!
Mr Pim non rispose e ritornò nel suo ufficio al piano di sotto.
Ormai erano le 1700, Mr Pim chiuse l'ufficio e uscì dalla fabbrica Era sbalordito da quello che era accaduto durante la giornata, non riusciva a darsi una spiegazione della strana situazione vissuta , mentre camminava per il vecchio sentiero che andava dalla quercia a casa era quasi il tramonto.
Il cielo aveva un color splendido, rossastro ma all'improvviso inciampò su una pietra.. Si abbassò per vedere meglio quella strana pietra che le era finito sotto il piede , ma all'improvvisò capì che era una meraviglio rubino che gli splendeva tra le mani.
Finalmente dopo tanti anni di sofferenza aveva tra le mani un meraviglio rubino.


Iniziò a correre a casa , per farlo vedere alla sua famiglia e in un lampo si trovò sull'uscio di casa.

Ma prima di bussare alla sua porta vide una strana cosa vicino all'uscio di casa si abbassò e trovò una vecchia scatola, la aprì e – non era possibile, non riusciva a credere ai propri occhi la scatola era piena di monete e rubini finalmente era finita la sua vita di stenti e di sacrifici...





Fine.......