martedì 13 gennaio 2009

Balio e la Regina della Miniera di Carbone (prima parte)



In un piccolo villaggio di contadini viveva una povera famiglia di gnomi.
Dopo moltissimi anni, finalmente nacque il loro primo e unico figlio Balio.
Sarebbe stata le gioia dei vecchi genitori se, con il crescere, il piccolo gnomo si dimostrò essere un essere cattivo, perfido e testardo.
Combinava moltissimi dispetti sia ai compagni di scuola che agli stessi insegnati, veniva regolarmente sospeso dalle lezioni per intere settimane.
Una mattina, alla lezioni di magia aveva preparato un intrugli per far saltare l'intera scuola solo per puro divertimento.
Non aveva amici e non riusciva neanche ad aiutare i suoi genitore anziani che a stento riuscivano a coltivare la terra per sfamarlo.
Tutte le sere prima di addormentarsi la povera mamma gli ripeteva di cambiare atteggiamento e di rispettare gli altri altrimenti al compimento del suo 15mo anno la Regina della Miniera di Carbone lo avrebbe rapito e fatto lavorare sotto terra finché non si sarebbe pentito delle cattiverie che faceva subire agli altri.
Passarono gli anno, ma il carattere impetuoso del giovane gnomo non mutava.
Al compimento del suo 15 compleanno, Balio stava ritornando a casa dopo la scuola, e mentre camminava stava già formulando il suo prossimo dispetto , non riusciva proprio a farne a meno di essere cattivo con tutti.
All' improvviso nel bosco, gli si avvicinò una vecchia che le chiese se poteva fargli il favore di potarle il sacco di frutta che aveva sulle spalle fino a casa sua poiché lei era molto stanca e non riusciva più a portarlo.
Con molta felicità Balio disse alla vecchina che sarebbe stato contento di aiutarla, ma nel momento che la vecchina gli consegnò il sacco, Balio lo buttò giù da un dirupo.
Bella azione hai fatto ragazzo, disse la donna, tu non tieni molto conto delle difficoltà che devono sopportare le persone per poter vivere, pensi che la vita sia solo un divertimento e sarai punito per tale azione.
All'improvviso si alzò il vento e come risucchiato in un turbine Balio fu trasportato all'interno di un cratere, sempre più in fondo, dove ormai la luce non filtrava più e solo il forte odore di carbone impregnava l'aria.
“Non poteva crederci allora la miniera di carbone esisteva, non era una storiella che raccontava la sua mamma per tenerlo tranquillo”, iniziò a pensare Balio.
Tutto intorno era buio, umido e freddo, la fioca luce che si vedeva sulle pareti erano fatta delle piccole torce accese.

Fine prima parte...

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